Mazara, pescherecci in rada perché porto al buio. 30 operatori portuali scrivono al Sindaco Cristaldi

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
27 Marzo 2015 13:02
Mazara, pescherecci in rada perché porto al buio. 30 operatori portuali scrivono al Sindaco Cristaldi

Una decina di pescherecci mazaresi ieri sera al ritorno da una battuta di pesca (qualcuno di loro è rimasto in mare per 80 giorni) sono stati costretti a rimanere fuori dal porto, ferme in rada con mare molto mosso. Perché? Semplice, il porto peschereccio di Mazara del Vallo durante dal calar del sole e fino all’alba è chiuso a causa della mancanza di illuminazione.

L’ordinanza del Comandante della Capitaneria di porto, Davide Accetta, si è resa necessaria dopo che il crollo, circa un mese fa, fortunatamente senza danni a persone o a mezzi, di uno dei piloni che illuminano il porto nuovo dove ormeggiati i pescherecci; il pilone, come altri collocati all’interno dell’area portuale, si trovava in stato fatiscente. In pratica è crollato in quanto ha ceduto la base, ormai arrugginita, dello stesso pilone poggiato su una base di cemento armato al di là dell’ultima banchina del porto peschereccio. Il pilone che ha una lunghezza di circa una ventina di metri ed al cui apice vi grossi riflettori, è improvvisamente crollato finendo fra le acque ed frangiflutti.

Dopo il rischio sollevato dagli operatori portuali gli altri piloni interni al porto sono stati tagliati, probabilmente da operai del Genio Civile di Trapani, e adagiati ai lati del porto e che costituiscono un pericolo (vedi foto n.2). Ma non è stato eseguito nessun intervento per ripristinare l’illuminazione del porto nuovo, un problema chesi è sempre ripresentato a partire dal 2007.

“Siamo stati costretti –ha detto Sabri (a dx nella foto n.1), marittimo del motopesca Ghibli I – a passare la notte a bordo con l’imbarcazione che ballava per il maltempo. Eravamo molto stanchi dopo 80 giorni di pesca. I nostri familiari ci aspettavano in banchina, sono rimasti lì per ore fino a quando hanno capito che non saremmo entrati fino al mattino. E’ davvero una situazione imbarazzante. Il Comandante della Capitaneria fa il suo dovere ma altri dovrebbero risolvere il problema”.

Sulla questione è intervenuto l’armatore Mimmo Asaro, presidente di Confimpresa Pesca Mazara, il quale ha puntato il dito nei confronti della Regione che non interviene per sistemare l’impianto di illuminazione del porto nuovo: “Il Governo Crocetta –ha detto Asaro- stanzia sempre soldi per i forestali, per non parlare dei milioni previsti per la partecipazione all’Expo di Milano ma nel frattempo lascia morire il porto dove lavorano migliaia di siciliani”.

(vedi link video: https://www.primapaginamazara.it/index.php/prima-pagina-tv/4632-video-porto-al-buio-pescerecci-costretti-ad-attraccare-in-rada)

Asaro ha inoltre denunciato anche la mancata escavazione del porto canale ormai quasi innavigabile. “Avremmo potuto ovviare –ha sottolineato- facendo ormeggiare i pescherecci rimasti in rada nella banchina di piazzale Quinci ma lì è in pratica impossibile perché non vi è più fondale.Cosa sta facendo l’Amministrazione con il progetto dell’escavazione del porto? Se ne parla da anni, ma ancora non abbiamo visto niente”.

In merito alle condizioni alla situazione porto nuovo una trentina di operatori portuali (associazioni armatoriali, cantieri, officine, artigiani, ed altre attività dell’indotto legato al porto) hanno firmato una lettera inviata al sindaco Nicola Cristaldi. Ecco il testo.

“Illustrissimo Signor Sindaco,

ci rivolgiamo a Lei affinchè si renda disponibile a creare, con la massima urgenza, un tavolo permanente al quale, oltre all' Amministrazione Comunale, siano presenti le rappresentanze delle categorie operanti nelle attività portuali, al fine di monitorare le attività propedeutiche per il raggiungimento degli obiettivi di cui ha bisogno il porto.

Più in dettaglio, saremmo lieti che a tale tavolo partecipassero quali soggetti economici interessati: Agenzia Marittime Raccomandatarie, Spedizionieri Doganali, Operatori Portuali/lmprese Portuali, Associazioni di Pescatori, Cantieri Navali, titolari di officine meccaniche, titolari di distributori.

II motivo per il quale chiediamo il Suo urgente intervento e 10 state di totale abbandono e degrado in cui ormai versa il porto di Mazara del Vallo, (porto inteso sia come Porto "Nuovo" che Porto Canale) incapace di garantire agli operatori portuali le minime garanzie in materia di sicurezza: la questione fondali, la questione illuminazione pubblica, la mancanza di colonnine elettriche, la mancanza di approvvigionamento di acqua potabile, l'assenza di servizi igienici, la raccolta rifiuti, e la realizzazione di recinzione per evitare l'accesso ad estranei che, spesso si traduce in furti ed atti delinquenziali.

Ad aggravare una situazione, già di per se disastrosa, ad inizi febbraio, una delle torri-faro è crollata, fortunatamente senza creare vittime, ed e di questi giorni l'inevitabile Ordinanza del Comandante del Porto di interdizione parziale di determinate aree limitrofe a torri non ritenute sicure e totale per entrambe le due uniche banchine commerciali (Mokarta e Ruggero II). Era considerato già un pericolo quando le torri faro non accendevano oggi, pensi un po', dobbiamo sperare che qualcuno venga a rimuoverle prima che crollino da sole.

I mancati dragaggi stanno ormai da anni discriminando talune attività che si sarebbero rese possibili in prossimità delle banchine Porto Canale e Piazzale Quinci e, malgrado le ripetute promesse anche da parte di questa Amministrazione, nulla viene realizzato. Inoltre, la completa assenza di manutenzione alle banchine, alle bitte, al manto stradale soprattutto in prossimità della Banchina Mokarta stanno contribuendo allo sfascio definitivo di tutte le attività economiche direttamente legate alla funzionalità del porto.

Noi operatori sottoscritti, forze imprenditoriali ed occupazionali La invitiamo quindi a farsi promotore con urgenza di tale tavolo permanente facendo presente che siamo oggi pronti ed uniti, come mai nel passato, per protestare e manifestare energicamente contro l'inerzia di tutte le Amministrazioni che, direttamente o indirettamente, responsabili dello strumento porto che dovrebbe agire da traino per l’economia mazarese, sono state capaci di renderlo inutile ed inutilizzabile. Vogliamo che vengano accertate e definite competenze e responsabilità in maniera inequivocabile, senza che nessuno possa più rimandare o sfuggire alle proprie senza essere perseguito”.

Francesco Mezzapelle

27-03-2014 14,00

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