Mazara, ex Sindaco Vella: “Evitare di cambiare codice genetico del centro storico”

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
24 Novembre 2014 09:16
Mazara, ex Sindaco Vella: “Evitare di cambiare codice genetico del centro storico”

Evitare il rischio concreto di trasformare l'autentico codice genetico del centro storico di Mazara. Questo dubbio, quanto meno legittimo, se lo sono chiesti gli analisti dell'istituto Il Duemila.

Non facendosi affascinare dalla"pubblica" narrazione fantasiosa, e non sui fatti, delle condizioni del centro storico. Bisogna saper guardare la città messa a rischio con occhio diverso.

Lo argomenta e sentenzia un disincantato e partecipe documento del Dipartimento Studi Strategici e Territoriali.

La vera identità d'arte del centro storico mazarese è legata alla memoria, alla storia, alla civiltà e alla tradizione religiosa. Mazara è una città con storia e fascino enormi: Arco Normanno, Satiro Danzante, Pietro Consagra, scultore, sono icone del patrimonio culturale d'arte antica e moderna. Si sommano a splendide e antiche chiese normanne e barocche, ricche di affreschi, pitture, statue, arredi d'oro e d'argento. Contano tutte, un più vasto patrimonio d'arte sacra e di bellezza. Si aggiunge altro patrimonio spesso di tesori minori anche quelli più nascosti del Convento di clausura benedettino, ex conventi ed edifici storici. Questo immenso patrimonio d'arte oltre che conservarsi, secondo l'ottica de Il Duemila, deve continuare ad essere accessibile, visibile, vivo perché significa qualcosa di grande per l'identità incancellabile della Città, degli abitanti, dei visitatori.

Il Duemila ha pronto un piano forte e credibile. La rivalutazione, nei mille volti del centro, è l'obiettivo, interloquisce e mette in connessione, meravigliosamente, i vari segmenti d'arte che compongono il centro storico e antico. Il documento, inizialmente, tiene a precisare che la novità della ceramica, nel centro storico, partita con buona intenzioni, si è trasformata in un percorso di vischiosità abbondante. Lo spazio ceramico delle variabili, non ha più limiti ne confini, trasmette spesso una immagine artificiosa, al di là delle opportune citazioni storiche.

Puntare sempre sulla ceramica è fuorviante. In ogni città, il centro storico è abitato, ricco di negozi e botteghe tradizionali. Non solo una buona e illuminata passeggiata. Il centro storico senza abitanti diventa un territorio senza identità: un non luogo. Moltissime case in rovina e abbandonate, alcune diventate discariche a cielo aperto, come denunciato recentemente dal Questore di Trapani.

Per dura che sia, i conti con la realtà bisogna farli. Secondo l'istituto di ricerca, il patrimonio artistico e monumentale del centro storico va rispettato senza forzatura di nuova ideazione perché significa identità, valore, tradizione, crescita economica e sociale. Non è solo coloritura estetica. Occorre strategia robusta e condivisa. Per Mazara del 2015, vale la pena rifletterci con realismo e determinazione, per evitare il rischio di reinventarlo con un decisionismo assoluto, senza la concentrazione e dialogo culturale.

Le identità non si abbandonano, vanno riconquistate, ringiovanite, riqualificate. Bisogna saper guardare la città con occhi diversi, rinnovarsi.

Il progetto pone l'attenzione e focalizza altri temi. Necessita di chiarezza, credibilità ed interventi per uscire dallo strascico di fragilità, criticità ed errori. In particolare, l'ex chiesa di Sant'Ignazio dell'Ordine dei Gesuiti, si fa fatica a vederla come rudere. Un calvario che non merita un colpo al cuore. Bisogna darle immagine restaurata e funzione degna. Il Duemila si interroga. Perché il governo municipale attuale non mostra progettualità e capacità che si ebbero per il recupero conservativo e strutturale della Chiesa del Carmine? All'inizio dei lavori nel 2001, l'intera chiesa era senza tetto, tranne la grande cupola. Abbandonata e deposito di attrezzi comunali stradali. Nel 2004 terminati i lavori, diventa splendida sede del Consiglio Comunale, una delle più ammirate di Sicilia.

La campana de Il Duemila suona per la significativa debolezza di Sant'Egidio. Museo del Satiro Danzante. Da dieci anni non si hanno più notizie delle somme del 30% dei biglietti d'ingresso spettanti al Comune, previsto dal trattato del 2007, firmato dal Presidente della Regione e dal Sindaco di Mazara. Somme nei primi anni, utilizzate per pubblicazioni cartacee illustrative, inviate anche ai Dirigenti delle scuole siciliane, o per partecipazioni della città, incentrate su grandi e artistiche immagini del Satiro, in fiere ed eventi italiani ed esteri.

All'inizio si registrarono visite fino ad oggi mai superate. L'evidenza statistica è innegabile e verificabile. Occorre mettere in campo azioni efficaci promozionali della grande Statua di Prassitele, in Italia ed all'estero per attrarre più visitatori ed avere presenze turistiche e non fare certe piccinerie

Pietro Consagra, scultore scomparso da alcuni anni, è una ricchezza nazionale. Nume cittadino onnipotente. Conosciuto in tutto il mondo europeo. Mazara, ha due grandi sculture, in Piazza Mokarta e nella Pinacoteca. Bozzetti di sue opere. Il plastico del progetto Facciata del Palazzaccio. Progetto scultoreo di Consagra, architettonico di Botta, star mondiale, colpevolmente abbandonato senza una concentrazione popolare, culturale e politica. La Facciata del Consagra e di Botta doveva costituire l'innovazione, una anticipazione del futuro dell'architettura con linguaggio e stile nuovo.

Mazara è sorda e distante da questo figlio, grande scultore. Milano che ha due sue grandi sculture in via Dei Mercanti verso piazza Duomo , per poterlo fare ammirare. Espone in mostra sue opere provenienti da musei nel Chiostro del Conservatorio, con altre opere di sette artisti celebri del Novecento, per i milioni di visitatori dell'Expo.

Il Duemila riflette sull'urgenza di mettere in scena, senza esitazioni,a Mazara, una Mostra internazionale su Consagra, con opere prestate da Musei e da Città.

E' una priorità straordinaria! Meccanismo nuovo di crescita per Mazara, in crisi di identità sia nel suo ambiente sociale che in quello culturale. La città non può continuare a vivere a regime ridotto di due potenti motori del suo sviluppo. Bisogna realizzare: Riordinamento delle laboriose suggestioni mediterranee della pesca in crisi; Esaltazione ed ambizione del suo patrimonio artistico. La Mostra Pietro Consagra sarebbe una svolta. Vero miracolo mazarese. Una vera rivalutazione. Nuovo ossigeno ad una identità indebolita per guardare con fiducia al presente ed al futuro e non solo al passato. Una grande ispirazione il turismo d'arte si confermi elemento trainante dell'economia mazarese.

Il Duemila

24/11/14  10,00

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