Un forte segnale di dissenso è stato lanciato ieri sera, 23 aprile, a Mazara dove circa 350 persone hanno partecipato ad un flash-mob organizzato dal comitato cittadino "Pro Abele Ajello" in difesa dell'ospedale. L'iniziativa, che si è svolta di fronte all'ingresso dell'Ospedale Abele Ajello, ha avuto l'obiettivo di informare la cittadinanza sul riordino ospedaliero che potrebbe penalizzare il presidio mazarese. Durante il flash-mob i partecipanti hanno acceso le luci dei propri cellulari per sottolineare il disaccordo per il silenzio delle istituzioni locali e regionali. "L'ospedale di Mazara è una Ferrari senza motore." Queste le parole del dottor Nicolò Di Giovanni, ex primario di Cardiologia dell'ospedale e presidente del Comitato "Pro Abele Ajello" che durante la manifestazione ha spiegato le ragioni della mobilitazione: "La politica ha investito oltre 30 milioni di euro per poi ridurre l'ospedale a un semplice pronto soccorso.
Non possiamo accettare che le decisioni su reparti e servizi vengano prese senza tenere conto delle reali esigenze del territorio". Di Giovanni ha poi espresso forte preoccupazione per i piani di accorpamento ospedaliero ipotizzati dalla Regione: "Accorpamenti senza criterio rischiano di penalizzare ulteriormente l'ospedale di Mazara. Un ospedale DEA di primo livello solo sulla carta, come il nostro, che non ha nemmeno una rianimazione, non può essere paragonato a un ospedale di base come quello di Castelvetrano che invece ce l'ha.
È inaccettabile!". Clicca qui per leggere l'intervista completa al dottor Di Giovanni.
Questa manifestazione è solo il primo passo per la salvaguardia dell'Ospedale Abele Ajello, un presidio sanitario fondamentale per la comunità mazarese.
