L’Istituto il Duemila chiede interventi forti ed estensivi per combattere il degrado del quartiere Madonna dell’Alto

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
23 Febbraio 2015 16:47
L’Istituto il Duemila chiede interventi forti ed estensivi per combattere il degrado del quartiere Madonna dell’Alto

Se nella città, una periferia non viene assistita con infrastrutture, rischia l’espulsione dal contesto urbano. Non esiste. E’ il caso del modello degradato del quartiere periferico Madonna dell’Alto, aggrappato ad una piccola collina a Mazara del Vallo.

Con il risultato, secondo il Dipartimento Strategico e Territoriale de Il Duemila che, anche quel che di positivo e meraviglioso vi è stato realizzato, è cancellato. Se si cerca non si trova nel turismo d’arte mazarese la Chiesetta in stile normanno, Madonna dell’Alto, prezioso monumento dell’anno Mille.

Fatta costruire dalla regina dei Normanni, figlia del mitico Ruggero d’Altavilla, che liberò la Sicilia dagli Arabi e fondò la Diocesi di Mazara. La chiesa, parte integrante dell’identità mazarese, dovrebbe essere asse principale e gioiello artistico del percorso culturale di Mazara. Ma turisticamente non esiste. Attorno alla chiesa si è sviluppato, autonomamente, un quartiere popolare assai vivace. Fino a pochi anni fa organizzava una festa popolare religiosa di successo in piena estate.

Festa strangolata, di recente, dal disinteresse . Quartiere al limite della vivibilità. Poca luce pubblica, strade senza infrastrutture primarie, scarsa connessione con il centro. Negli abitanti cresce ansia, risentimento , rabbia, aspettative. La rinascita è volontà espressa ed univoca di tutto il quartiere. Urgente una sfida per ricucire, rammentare, mettere a posto, urbanisticamente il quartiere Madonna dell’Alto, secondo l’insegnamento di Enzo Piano, senatore a vita, architetto di fama mondiale di opere progettate e costruite in tutti i continenti.

Necessario partire subito, con interventi forti ed estensivi. Madonna dell’Alto è in continuità di significato e di messaggio con il centro antico di Mazara. Il rapporto de il Duemila individua un’altra priorità, elemento chiave per la riqualificazione: la chiesa va aperta al culto non solo la domenica. L’apertura giornaliera fa tessuto civile nella rete logistica e di servizio alla città, non solo nella dimensione turistica. Il sacerdote è un prezioso vigile del territorio. Si rende conto dei problemi degli abitanti per la soluzione.

Il Duemila(comunicato Stampa)

23/02/2015 17:47

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