Il dragaggio del porto canale di Mazara del Vallo fra realtà e immaginazione

Una storia infinita che potrebbe volgere al termine: speranze di amministratori e cittadini. In attesa c’è il degrado...

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
31 Ottobre 2022 13:01
Il dragaggio del porto canale di Mazara del Vallo fra realtà e immaginazione

Un altro anno sta volgendo al termine ed il dragaggio del porto canale di Mazara del Vallo non è stato ancora realizzato. il “miracolo”, atteso da anni, per l’avvio concreto delle operazioni per ripristinare il fondale del porto e del fiume Mazaro ad oggi praticamente innavigabile ed in stato di degrado da anni con conseguenze nefaste per comparto peschereccio e per le attività ad esso collegate. in questi anni abbiamo assistito ad una vicenda che ha davvero dell’assurdo, fra rimpalli di competenze, ritardi, indagini giudiziarie, è successo di tutto.

Le date di inizio lavori scivolano, come le riunioni che si tengono a Palermo nell’ufficio del Commissario del rischio idrogeologico, Maurizio Croce, che dopo la parentesi elettorale in quanto candidato a sindaco nella Città di Messina, è ritornato ad occuparsi di quest’opera che sembra una “storia infinita” ed in città da tempo sulla questione si nutre un palese scetticismo anche in considerazione di come in altre realtà siciliane la situazione sia stata affrontata per tempi e modalità in maniera adeguata .

Le ultime notizie apprese –anche secondo quanto riferito dal collega Salvatore Giacalone - riportano parole più volte sentite in questi anni: “ormai tutto è pronto per dare inizio ai lavori”. La ditta che dovrà operare, l’Ares Srl di Gioiosa Marea (società che si era classificata al terzo posto nella graduatoria della gara di appalto espletata nel marzo 2016 e che qualche mese fa avrebbe finalmente firmato il contratto con l’ufficio del Commissario per il Contrasto al Dissesto Idrogeologico) aspetterebbe il via libera dallo stesso Croce; sarebbero stati chiariti anche tutti i dettagli e si attenderebbero soltanto le verifiche documentali da parte di Enti preposti, in particolare l’Arpa e il Genio Civile; in questa “storia infinita” il condizionale è sempre d’obbligo.

Il sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci, anch’egli probabilmente stanco di questa estenuante attesa per l’avvio dei lavori, segue settimanalmente la vicenda. “Sembra – ha riferito qualche giorno fa allo stesso Giacalone- che oramai è tutto definito. Si è in attesa di alcune verifiche da parte di Enti esterni alla Regione, ma ormai non ci dovrebbero essere più problemi, anche alcuni dettagli sono stati definiti. E’ probabile che tra una ventina di giorni potrebbero iniziare i lavori.

Lo spero, anch’io perché nell’area portuale, come amministrazione comunale abbiamo progetti con finanziamenti cospicui e non vorremmo perdere altro tempo con il dragaggio che è fondamentale per varare i nostri progetti”.

Nel fiume Mazaro ci sono oltre 67000 tonnellate di fango da prelevare. Percorrendo le banchine del porto canale è facilmente visibile il degrado presente in tutto il tratto che va dal canalone centrale fino al primo ponte sul fiume Mazaro; in diversi punti vi sono isole di sabbia nelle quali si sono incagliate in questi anni diverse imbarcazioni; per non parlare dei detriti e dei fusti arborei portati dalla corrente e ben visibili in diverse parti del porto canale. (In copertina foto scattata qualche giorno fa, il 29 ottobre, relativa ad un tratto del porto canale mazarese nei pressi di piazza Regina)

Per il dragaggio del porto canale di Mazara del Vallo, finanziato con oltre due milioni di euro, sono rimasti poco più di 800mila euro, la cifra si evince dal decreto firmato lo scorso 22 marzo dall’allora commissario Croce. Le altre somme sono state spese per aggiornamenti sul progetto, consulenze varie, perizie e nuove valutazioni sui lavori. Sono terminati lo scorso 23 febbraio i rilievi batimetrici della società Geonautics S.r.l. (per conto della Ares) che li ha effettuati sia nel bacino portuale che in quello retrostante del porto canale.

I risultati delle analisi non sono stati resi noti ma i materiali sabbiosi dovrebbero finire nella colmata B mentre quelli più pesanti, se ci sono, finiranno in cassoni e poi in discarica. Ricordiamo che i lavori del dragaggio sono relativi ad un primo stralcio, riguardano cinque punti del bacino portuale: dalla foce al tratto antistante ai cantieri navali. I lavori sarebbero dovuti partire nell’autunno del 2019 (ricordiamo tutti quella cerimonia in pompa magna alla presenza dell’ormai ex presidente della Regione Nello Musumeci oggi divenuto ministro delle politiche del mare del governo Meloni) e poi bloccati a causa della vicenda giudiziaria che ai primi di marzo del 2020 ha coinvolto l’amministratore delegato della società Ecol2000, ditta aggiudicataria dell’appalto, ed il dirigente del Genio civile di Trapani.

Sulla annosa vicenda del porto canale qualche giorno fa è intervenuto l’Istituto “Il Duemila” diretto dal già sindaco, per tre volte, della Città, l’avv. Nicolò Vella che ha scritto in in una nota: “E’ necessario ed urgente un incontro di una Delegazione Municipale e rappresentanti di cittadinanza con il Ministro con delega per i Porti italiani, Salvini,e per il Mare Musumeci per esaminare e ottenere l’ approvazione del dragaggio non più segnato da incognite paralizzanti programmatiche, finanziarie e ambientali”.

Vella ha aggiunto: “Questa vergogna è datata. La città di Mazara del Vallo soffre per il mancato dragaggio del porto-canale sul fiume Mazaro. Luogo simbolico e storico di nascita della città. Sul problema di pubblico interesse la politica è stata sui talk-show . Dichiarazioni di retorica, ai media, di inizio dei lavori portuali mai effettivamente avvenute. La città si è come assuefatta al nullismo e alla incapacità della classe politica e istituzionale. Nessuna reazione e mobilitazione sociale”.

Vella ha poi sottolineato: “La vergogna di Mazara è diventata più intollerabile di recente di fronte agli investimenti di milioni di euro per la infrastrutturazione di porti siciliani di Trapani , Gela senza alcun riferimento per Mazara.(A proposito c’è la domanda del nostro Comune di finanziamento?)”. Ha così concluso: “Urgente eliminare l’aggroviglio e la complessità del progetto di dragaggio, la svolta è nell’esercizio della delega di poteri straordinari che hanno per porti e per il mare due Ministri del governo Meloni, Salvini e Musumeci.

L’incontro romano, fra Comune di Mazara e Governo, è anche sfida strategica , per ridisegnare il porto-canale, come grande e caratteristico porto turistico sul fiume utile a recuperare ‘l’anima mediterranea’ di grandezza di Mazara”. Nel frattempo si moltiplicano le manifestazioni in città che celebrano gli antichi fasti del fiume Mazaro, e sì come dargli torto: quando la realtà è dura e difficile da accettare allora meglio lasciare spazio alla nostalgia del passato e all’immaginazione del prossimo futuro…

Francesco Mezzapelle 

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