L’istituto comprensivo “Don Milani” di Caltanissetta ha messo in atto diverse iniziative per promuovere solidarietà e accoglienza con il popolo Ucraino. Nelle aule di tutti gli ordini e gradi sono stati promossi i valori della pace, della fratellanza, della solidarietà, del dialogo e dell’aiuto.
Cartelloni per la pace e dibattiti in classe sono stati accompagnati anche da gesti, talvolta simbolici e altre volte concreti, per sostenere i “coetanei” afflitti dalla guerra e dai bombardamenti.
“Una merendina per la pace”, ad esempio, è stata una di queste. ” Le tragiche notizie che, ogni giorno, ci arrivano dall’Ucraina non possono lasciarci indifferenti e, sebbene siamo una goccia nell’oceano, anche noi come Istituto Comprensivo “Don Milani” possiamo e dobbiamo dare un piccolo contributo per aiutare i bambini meno fortunati dei nostri – aveva scritto il dirigente scolastico Antonio Dibilio -. Un’iniziativa semplice, ma dal significato importante: privarci di qualcosa per farci sentire vicini, non solo col pensiero, a un popolo sconvolto da qualcosa di tragico: la guerra”.
L’iniziativa mirava a raccogliere l’equivalente del costo di una merendina: un euro, da donare tramite versamento alla Croce Rossa o ad altra organizzazione che si occupa di gestire gli aiuti umanitari. Tutta la comunità scolastica, comprensiva di alunni, genitori, docenti e personale ATA, è stata invitata a contribuire a una raccolta fondi destinata ad aiuti umanitari per il popolo ucraino.
La massiccia adesione all’iniziativa ha permesso di raggiungere l’obiettivo prefissato e raccogliere una cifra importante (oltre 3.150 euro) da destinare alla popolazione Ucraina, per il tramite della Caritas alla quale la somma è stata versata.
I profughi in fuga dalle loro città si stanno distribuendo in tutta l’Europa e anche Caltanissetta, attraverso numerose associazioni ed enti, sta aprendo le proprie porte. Donne e bambini stanno trovando non soltanto una casa ma anche un luogo nel quale poter interagire e integrarsi. In questo obiettivo è fondamentale il ruolo della scuola.
(Fonte Il Fatto Nisseno)