A Mazara benzina e gasolio più cari della Provincia. Vi è un cartello? Silenzio assordante di istituzioni, partiti e associazioni di categoria.

Redazione Prima Pagina Mazara
Redazione Prima Pagina Mazara
18 Aprile 2018 09:48
A Mazara benzina e gasolio più cari della Provincia. Vi è un cartello? Silenzio assordante di istituzioni, partiti e associazioni di categoria.

Diversi cittadini mazaresi ci scrivono in questi giorni lamentandosi che il prezzo della benzina e gasolio in Città risulta più alto, e non di poco, rispetto al resto della Provincia. Così abbiamo deciso di tornare ad occuparci di una questione che abbiamo affrontato già un paio di anni.

Pertanto abbiamo consultato il portale www.infobenzina.com ove risulta possibile consultare le differenze dei prezzi applicati dai vari distributori della Provincia rispetto a quelli di Mazara del Vallo. Basta fare una ricerca all’interno del sito per l’intera Provincia e poi per Mazara del Vallo.

Se consideriamo il prezzo della benzina in modalità non servita, in Provincia i prezzi variano da 1, 499 euro per litro a 1,574 euro. A Mazara del Vallo invece questi variano da 1,589 a 1,799 euro per litro. Insomma ci troviamo di fronte a dati che innescano interrogativi alquanto inquietanti e molta rabbia visto che i primi a pagarne le conseguenze di questo stato di cose sono le tasche degli automobilisti mazaresi.

Certamente risulta evidente che alcune realtà presentino un prezzo molto più basso, vedi in primis Castellamare del Golfo. Ma ciò che poi fa riflettere è il fatto che alcune realtà molto vicine a Mazara, ci riferiamo a Marsala e Campobello di Mazara, ed in particolare a rifornimenti presenti sulla Ss115 che collegano queste Città a Mazara, presentino prezzi dei carburanti molto più bassi.

Non andremo a elencare i singoli prezzi, divisi in “servito” o “Self”, applicati nei vari distributori presenti nella Città di Mazara confrontandoli con quelli della Provincia. Faremo però un esempio che può dimostrare quanto affermato.Se dovessimo fare un pieno ad un’utilitaria, vedi ad esempio una Fiat Panda, il cui serbatoio ha la capacità di 36 litri? Facendo il pieno in modalità “Self” (non servito) a Campobello di Mazara, in un rifornimento il cui prezzo della benzina è 1,529 euro a litro, pagheremo 55 euro.A Mazara del Vallo invece si arriva a pagare pure 1,799 euro per litro.

Ma se consideriamo un prezzo relativamente più basso, sempre rilevato a Mazara, ad esempio 1,699 euro/litro, facendo il pieno alla nostra utilitaria pagheremo 61 euro! In pratica a pochi chilometri di distanza, basta uscire dal territorio mazarese, pagheremo per un pieno alla nostra Panda 6 euro in meno! Con 6 euro, con la benzina a 1,529, si comprano circa 4 litri di benzina. La panda in media consuma un litro ogni 17 km. Quindi se uno spendesse la cifra del pieno più alto (61 euro) pagando la benzina al prezzo unitario più basso (1,529) potrebbe farebbe in pratica quasi 60-70 km in più.

Capite il problema? (in foto di copertina due attuali cartelli in rispettivi distributori di carburanti: uno sulla ss115 in territorio campobellese venendo da Mazara, latro sul lungomare mazarese)  

Mazara del Vallo presenta una specificità che forse sconosciamo? Esiste forse un "cartello" fra i diversi proprietari (in alcuni casi da non confondere con i gestori) dei distributori che ha deciso di non abbassare entro una certa soglia i prezzi? Ci sarà qualcosa o qualcuno che mantiene i prezzi più alti rispetto al resto della Provincia, ciò è innegabile.

In questo caso l'Amministrazione comunale non ha potere di intervento sulla questione ma può farsi promotrice della tutela dei cittadini segnalando, con documentazione da hoc, “l'anomalia mazarese” alle autorità competenti ed in particolare al Garante della Concorrenza e del Mercato ed alle associazioni nazionali dei consumatori.

La questione del "caro-carburanti" a Mazara del Vallo un paio di anni fa fu sollevata da alcuni movimenti civici e politici. “A differenza dei prezzi del carburante tra la città di Trapani e Mazara è di circa 15-30 centesimi al litro. E’ da evidenziare –si leggeva in una nota del Movimento Diritto alla Città- che a Mazara le compagnie petrolifere praticano un prezzo altissimo, rispetto a Trapani, speculando in maniera vergognosa, tutto ciò a discapito dei consumatori Mazaresi. E’ arrivato il momento di porre fine a questa abominevole speculazione. Noi del Movimento Diritto alla Città sosterremo concretamente i gestori dei rifornimenti di carburante (vittime delle compagnie stesse) e se sarà necessario, saremo disposti a scendere in piazza organizzando una giornata di protesta contro le compagnie”.

Anche il Meetup mazarese del Movimento 5 Stelle affrontò la questione con il suo consigliere Nicola La Grutta che scrisse: “Da portavoce in consiglio ho presentato una richiesta per poter trattare in un apposito consiglio comunale il seguente ordine del giorno: “prezzo dei carburanti a Mazara”. La richiesta si trova già in ufficio di Presidenza del Consiglio comunale. Naturalmente rivolgo l'invito a tutti i consiglieri comunali di Mazara a firmare la richiesta al fine di poter trattare la tematica in una seduta. Tantissimi cittadini hanno sollevato la questione e avanzato anche alcune proposte. Informarsi e verificare se vi sono le condizioni per venire incontro alle esigenze dei cittadini credo sia utile a tutta la collettività”.

La richiesta di La Grutta fu firmata da gran parte dei consiglieri comunali, sia di opposizione che di maggioranza, ma la questione non è mai stata affrontata in Consiglio comunale né tanto meno l’Amministrazione Cristaldi è mai intervenuta presso l’Autorità della Concorrenza e del Mercato ed il Garante per la Sorveglianza dei Prezzi. Perché?

Sulla questione intervenne anche il consigliere comunale, di maggioranza, Giuseppe Giacalone il quale in una nota del marzo 2016 scrisse: "Al contrario di cio’ che avviene nei comuni limitrofi dove assistiamo ad una massiccia presenza di distributori privati che incidono anche tanto sulla decisione adottata dalle grandi distribuzioni circa la composizione del prezzo finale della materia su accennata, nella città di Mazara del Vallo viene a mancare questo tipo di concorrenza attiva che obiettivamente obbligherebbe le grandi distribuzioni a riguardare il prezzo finale in esame per non rischiare di trovarsi nella condizione di subire dei mancati introiti giornalieri".

Sulla questione si è registrato un silenzio assordante dalle associazioni di categoria e dai partiti, in particolare dal Pd che in questi ultimi anni ha governato a livello nazionale ed è stato, almeno formalmente, all’opposizione a livello locale. Ma non fu Matteo Renzi nella sua prima fase da “rottamatore” (a parole) a dichiarare la necessità di eliminare le molte accise che gravano sul prezzo dei carburanti in Italia?

Mazara del Vallo rappresenta un “caso anomalo” in un contesto quello italiano (e siciliano) già di per sè anomalo rispetto ad altri Paesi Europei. Non è un mistero che ad oggi che a gravare sui consumatori italiani sia il peso delle molte accise (applicate dai diversi Governi a partire dagli anni ’50) sul prezzo dei carburanti.

Tra le accise che contribuiscono in maniera determinante sul prezzo del carburante, quelle più recenti riguardano: 0,04 euro per l’arrivo degli immigrati dopo la crisi libica del 2011; 0,0089 euro per l’alluvione in Liguria e Toscana nel novembre 2011; 0,082 euro (0,113 sul diesel) per il decreto “Salva Italia” del dicembre 2011; 0,02 euro per il terremoto dell’Emilia del 2012. Fra quelle meno recenti vi sono quelle applicate per pagare i costi della guerra in Etiopia, della crisi di Suez, per le ricostruzioni a seguito del disastro del Vajont, per l’alluvione di Firenze o i terremoti del Belice, dell’Irpinia e del Friuli.

Una cosa è sicura: gli italiani pagano di più i carburanti rispetto agli Paesi Europei, ed i siciliani più di tutti gli italiani. Paradossale se si pensa che in Sicilia viene raffinato il 40% del petrolio lavorato in Italia. Le compagnie petrolifere di distribuzione approfittano dello svantaggio dei siciliani di non potere usufruire di collegamenti via terra con le altre regioni?

I vari Governi regionali che si sono succeduti in questi anni invece di favorire le trivellazioni nel Canale di Sicilia si dovevano occupare di come superare i problemi strutturali e "ricontrattare" con le stesse compagnie petrolifere agevolazioni per i siciliani che in questi decenni hanno pagato costi sociali ed ambientali altissimi con gli insediamenti industriali, da Augusta a Trapani, delle lobby dell'energia che hanno certamente "a cuore" la Città di Mazara del Vallo.

Francesco Mezzapelle

18-04-2018 11,30

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